domenica 26 agosto 2012

Totem


Forse non tutti sanno che!

                                                       l TOTEM:
I Totem o "palo delle insegne", rappresenta le insegne della tribù,della famiglia o del capo della tribù.Le ali laterali, stanno a significare che siamo angeli rivestiti da un corpo.Sul totem sono sempre incisi degli animali che servono ad attirare le qualità positive degli animali rappresentati:

Aquila:
la forza divina,perchè è l'animale che vola più in alto ed è quindi vicino al grande spirito. significato = vinci le tue paure.

Falco:
è il messaggero,colui che ci avverte. significato = valuta la situazione da più punti.

Farfalla:
rappresenta la trasformazione dell'anima,invita a cambiare le cose. significato = mettere in ordine,rinnovarsi.

Cavallo:
rappresenta il potere ultraterreno,libertà. significato = ricordo del passato(vite passate),saggezza,amore.

Formica:
esempio di animale fortemente dedito alla causa comune. significato = fiducia profonda.

Alce:
rappresenta il rispetto per se stessi,la forza e l'orgoglio. significato = farsi coraggio e valutare i risultati.

Bisonte:
è l'abbondanza;le invocazioni e le preghiere sono state ascoltate significato = tutto si può avere con l'aiuto del Grande Spirito.

Lupo:
rappresenta l'equilibrio fra le necessità personali e quelle della famiglia. Lealtà verso il gruppo. significato = caccia e sintonia con il grupp

giovedì 21 giugno 2012

Una teoria interessante e realistica!


Una teoria interessante e realistica!

TEORIA DI MARC FABER
Una curiosa teoria economica è stata annunciata negli Stati Uniti.

Il tipo si chiama Marc Faber.

È un analista in borsa e uomo d'affari, un imprenditore che ha successo.

Nel giugno 2008, quando l'amministrazione Bush ha studiato un progetto per
rilanciare l'economia americana, Marc Faber ha scritto nel suo bollettino
mensile un commento con molto umorismo:
"Il governo federale sta valutando di dare a ciascuno di noi una somma di
600,00 USD.
Miei cari connazionali americani: Se noi spendiamo quei soldi al Walt-Mart,
il denaro va in Cina. Se noi spendiamo i soldi per la benzina,  va agli
arabi. Se acquistiamo un computer, il denaro va in l'India. Se acquistiamo
frutta, i soldi vanno in Messico, Honduras e Guatemala. Se compriamo una
buona macchina, i soldi andranno a finire in Germania o in Giappone. Se
compriamo regalini, vanno a Taiwan. Quindi, nessun centesimo di questo
denaro aiuterà l'economia americana.
L'unico modo per mantenere quel denaro negli Stati Uniti è di spenderlo con
puttane o birra, giacché sono gli unici due beni che producono ancora qui.
Io sto già facendo la mia parte ..."

Risposta di un economista italiano, anche lui di buon umore:
"Carissimo Marc,
la situazione degli americani diventa realmente sempre peggiore.
Inoltre, mi dispiace informarLa che la fabbrica di birra Budweiser è stata
acquistata, recentemente, dalla multinazionale brasiliana AmBev.
Pertanto, vi restano solo le puttane!
Ora, se queste decidessero di inviare i loro guadagni ai loro figli,  questi
soldi arriverebbero direttamente ai DEPUTATI  ITALIANI qui a Roma".

mercoledì 13 giugno 2012

martedì 3 aprile 2012

Lo sapevate che?

Fra tutti, Rutilio Benincasa, nato a Tursano, in provincia di Reggio Calabria, nel 1555, godette della più grande popolarità, specialmente in Sicilia, dove, racconta lo storico Giuseppe Pitrà, tutti i cabalisti, dal primo all'ultimo, conoscono Rutilio Benincasa, che quasi tutti chiamano 'Rutiliu', identificando il nome dell'autore ed il titolo dell'opera sua. In verità, il testo che sembra essere stato, per lunghi anni, la bibbia dei giocatori, ovvero L'almanacco popolare di Rutilio Benincasa, non ha nulla a che vedere con il Lotto, almeno nella sua edizione originale, che tratta solo di segni zodiacali, effetti della Luna sulle maree, notizie sui venti e sulla navigazione.
Il libro citato dal Pitrà è, con molta probabilità, un'opera spuria, arricchita, da mano ignota, di elementi di geometria ad uso divinatorio. Poco più di un mito librario ammorbidisce il tiro, chiamandolo eccellente filosofo, matematico ed astronomo. Sia come sia, a questo dunque, quello di Rutilio, le cui presunte cabale ancora si stampano in coda alle moderne edizioni della Smorfia.
All'astrologo calabrese, o al suo misterioso contraffattore, viene riconosciuto il merito di aver intuito l'importantissima regola dei numeri simpatici, secondo la quale per una sorta di magia delle similitudini, ogni estrazione finisce per dimostrare l'altra, come se certi numeri fossero legati tra di loro in serie dette, appunto, simpatiche.
A proposito della fama di cui godette Rutilio, c'è da ricordare una curiosa contraddizione che non risparmiò neppure un severissimo censore del gioco del Lotto, l'avvocato della curia romana Pietro Pompilio Rodotà, il quale, nell'opera intitolata Dei Giuochi d'industria, di sorte e misti, del 1769,
dapprima usa parole di fuoco contro le cabale che si fanno per vincere, definendole arbitrarie, puerili, capricciose ed equivoche, poi, dovendosi occupare di colui che ne era ritenuto il maestro, ovvero Rutilio, ammorbidisce il tiro, chiamandolo eccellente filosofo, matematico ed astronomo. Sia come sia, a questo punto il lettore, incuriosito, reclamerà un esempio.
Ecco una regola, presumibilmente rutiliana, atta a ricavare il numero simpatico per un qualsiasi mese. La riproduco fedelmente per come ci è stata tramandata dall'astronomo, fisico e cabalista veneziano Pietro Casamia:
Per formare questa operazione, cioè per avere il vero numero simpatico mensile, conviene in primo luogo sapere quanti giorni abbia la Luna in quel primo dì del mese per cui si vorrà operare. In questo nostro dato esempio, noi opereremo per avere il numero simpatico per il mese di giugno 1784, e vedremo nel corso lunare del mio giro astrologico, che tra i computi di calcolo, credo il più probabile noi vedremo avvenire giorni tredici di Luna nel primo giorno di giugno, ciò certificati, noi ricorreremo alle tavole algebrate, di due luminari, cioè il Sole e della Luna; prendendo in primo quello del Sole, ci porteremo al 13° grado, ove è calcolata per gradi 30, che significano i gradi mensili, e quindi a questo 13° grado, indicante i giorni del corso lunare, noi vi troveremo di confronto i tre numeri 79 12 e 86, e con questi tre numeri noi formeremo una piramide, con gettare fuori al solito in arte cabalistica fuori 9, come segue:
regola rutiliana dei numeri 79, 12 e 86Spiegazione: Il primo numero, 79, produce 7+9=16 che equivale a 1+6=7. La seconda cifra del 79, il 9, si somma con la prima cifra del secondo numero, il 12, e così facendo 9+1=10 che equivale a 1+0=1. E via di seguito...).
Regole come questa costituiscono solo una piccola parte dell'infinita serie che le moltitudini di cabalisti escogitarono nel corso dei secoli. Sistemi sempre più complicati, che il popolo faticava a capire, preferendo l'arte più immediata degli assistiti, che non obbligavano a sapere di matematica o d'astrologia, ma, al massimo, rimandavano alla Smorfia.
Così, nel succedersi dei secoli, l'800 vide il tramonto degli ultimi cabalisti, abbarbicati a una scienza chiusa in se stessa ed impossibile da divulgare. Ai primi del secolo corrente, a Napoli, gli ultimi cabalisti si consumavano gli occhi l'ingegno seduti ai tavolini d'un caffè, tra lo scherno degli assistiti, ai quali bastava un sonnellino per ricevere un po' di numeri buoni.

sabato 3 marzo 2012

Lo sapevate che...................

Tanti anni fa  quando ero ragazzina, per  non essere  oggetto dei porci depravati dei datori di lavoro, uffici, dentisti ecc; andavo sempre a cercare lavoro dalle  persone  per  bene   vicino casa  dove i  miei genitori  potevano tenere  tutto  sotto  controllo.
tela juta
Per un'anno  sono andata a  lavorare  con mio  padre  proprio a due  passi da  casa. E indovinate  cosa   facevo? Facevo le teleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee. Wow  che  bel ricordo che ho. Ero bravissima, il mio  papà  tagliava  che  le tele  con la  taglierina, tutte  le  misure  del mondo e io e un'altra  ragazza e  forse ancha un ragazzo  con  chiodi martello e  pinza  per  tirare la  tela  inchiodavamo il tutto. Le  mie  era  tiratissime.   Spettacolo. Eroveloccissima  sembrava  che lavoravo a  cottimo. Poi  la sera  quando tornavo a casa  aiutavo  mia  madre  a fare  i cartoni telati, lei pennellava  di colla  le tele, me  le passava,ci appoggiavo il cartone  e ripiegavo  ciò che rimaneva al di fuori, poi  con in polpastrello della mano  le   lisciavo e  se  c'era  qualche  bolla  d'aria la  facevo  sparire. La ditta  si  chiama Telart e il padrone  è stato poi il mio padrino di Matrimonio  si chiava  Nicola Siniscalchi.

martedì 14 febbraio 2012

venerdì 3 febbraio 2012

Barzelletta

Un uomo va a comprare un paio di occhiali. Il commesso gli propone un tipo nuovo che indossato permette di vedere le donne nude anche se vestite. Allora prova: li mette, vede nudo; li toglie, vede vestito e lo rifa diverse volte. Alla fine nonostante il prezzo alto, 500 euro, li compra, esce dal negozio e guarda compiaciuto le belle signore. Arrivato a casa vede la moglie nuda a letto con un uomo. Toglie gli occhiali: nuda. Li rimette: nuda. Li toglie: nuda. Sconsolato e arrabbiato li getta a terra esclamando: ma guarda te con tutto quello che costano sono già rotti!

giovedì 2 febbraio 2012

Ora vi racconto perchè sono matta

Papà era bellissimo. Era bellissima anche mamma.
Mamma divenne vedova di guerra di un uomo che l'amava follemente.
Lui era un cugino della moglie di mio zio, il fratello di mamma.
Abitava a Palazzo San Gervasio, un paese vicino a Venosa, dove mia madre era nata.
Si chiama Domenico, Domenico Candida, commerciava in tessuti insieme a Nonna Pippinella (così la chiamavano) e Nonno Giovanni (mai conosciuto, perché andato in cielo prima che io nascessi) e gestivano un bel negozio ben fornito di stoffe di tutti i tipi.
Mamma, invece, insieme alla nonna Raffaella, gestiva un negozio di scarpe nella piazza principale di Venosa: piazza Orazio Flacco. (Per questo motivo l’avevano soprannominata: Cenzina la scarpara).
Entrambe avevano un grande cuore dal quale sprizzava una tale bontà che, durante la guerra, calzavano e sfamavano i bimbi bisognosi e spesso, pure i grandi. Tutto il paese le amava e le rispettava per la loro dolcezza e generosità.
Mio padre, che molto spesso faceva avanti ed indietro fra il suo paese e Venosa, aveva l’occasione e se non l’aveva, se l’inventava, d’incontrare mia madre e fu così che s'innamorarono.
Perché allora sono MATTA. (?)
Appena dopo il matrimonio, mio padre voleva un figlio maschio per perpetuare il nome della sua famiglia: mamma aveva già due figlie grandicelle.
Mamma, una volta, mi raccontò che, una notte, papà voleva fare l'amore, anche se era ancora un po’”indisposta” e, quindi, si rifiutava. Tanta fu la sua insistenza che cedette.
Era esattamente il due aprile, alle due di notte, quando io fui concepita. Tra focosi amplessi e relativi orgasmi, mio padre che era tutto sovraeccitato, diceva: “Dovrà nascere Giovanni Candida "; doveva essere per forza un maschio.
Ma esattamente nove mesi dopo, il giorno due di dicembre alla stessa ora del concepimento, le due di notte, nacqui io con grande delusione del mio babbo.
Mi hanno riferito, però, che ero talmente bella che egli dimenticasse presto di aver tanto desiderato un figlio maschio.
I miei genitori mi hanno donato tanto amore, mi hanno cresciuto in una campana di vetro, erano affettuosi e protettivi.
Le mie sorelle mi adoravano, ero biondissima e “boccolosa”.
Mia sorella Rosetta, la maggiore, trascorreva ore a pettinarmi, ogni giorno s’inventava una nuova acconciatura: trecce, coda di cavallo, ecc .
Anche se non eravamo ricchi, vestitini e scarpe nuove non mi mancavano mai e mi agghindavano come una bambola.
Il negozio di scarpe era passato in eredità allo zio Alberto e ogni volta che passavamo di là, non ne uscivo senza delle scarpette nuove. Le ricordo ancora: le ballerine dorate, quelle di vernice, quelle bianche.
Mamma mia quanti ricordi mi stanno affiorando!
Soffrivo il mal d’auto, per cui ogni volta che mi portavano dalla nonna a Palazzo San Gervasio era una tortura per me e mia madre che mi vedeva soffrire.
Mia nonna mi amava tanto: ero una bambina modello! Non mi sporcavo mai, ero dolce come il miele e mi lasciavo fare di tutto.
Alcuni piccoli episodi indicativi.

Una Volta accadde che mia nonna nel cambiarmi la mutandina, invece d’infilarmi le gambine una in un buco e l’altra nell’altro, le mise tutte e due nello stesso buco. Mi mise giù, ed io non riuscivo a camminare.
“Mamma mia!” Gridò mia madre. “La bambina zoppica o mio Dio che sarà?” Mi prese subito in braccio, mi appoggiò sul bancone del negozio di mia nonna e sollevandomi il vestitino, si accorse del pasticcio che lei aveva combinato. Un’altra volta invece mi mise le scarpine al contrario ed anche in quell’occasione mia madre si spaventò vedendomi camminare in modo strano. Mamma, ormai, aveva quasi paura a lasciarmi sola con la nonna, ma per farla contenta, ovviamente, continuò a lasciarla da lei.
Inutile dire che la nonna mi viziava esaudendo ogni mio desiderio.  
Oltre al negozio di tessuti mia nonna lei aveva anche un negozio di cristallerie. Provate ad immaginarmi dentro quest’ambiente fantasmagorico ma delicatissimo per la fragilità della merce che vi era in esso.
I miei occhi brillavano come i cristalli che mi attorniavano ed io mi divertivo a spolverarli ed a metterli a “posto”.
Strano ma vero, non ero ancora irrequieta come lo sono diventata dopo, per cui non rompevo nulla neppure le… palle!
Ricordare questi episodi della mia fanciullezza mi emoziona, quindi ora mi asciugo le lacrime e continuerò  presto a raccontarvi di me, se vi fa piacere…
(Ora cerco il mio babbo e poi la metto)

giovedì 17 marzo 2011

150 anni dopo l'Unità 'd'Italia



Ricordo come in un sogno il centeneriario dell'Unità d'Italia.


Avevo 10 annin ed ero in V° elementare.Indossavo un grembiulino nero con una V rossa cucita all'altezza del petto. (che non avevo ancora)

Mio zio Domenico Chieffo insegnava nella mia stessa scuola e mi scelse per il coro che lui stesso avrebbe diretto.

Quanta emozione.

Ho la pelle d'oca in questo momento su tutto il mio corpo.

Eravamo nel landrone enorme della scuola e davanti ai miei occhi vedo la grandes calinata che ogni mattina i miei piedini percorrevano a due a due. Eravamo in tanti E tutti lindi e compiti, quando la banda del mio paese iniziò a suonare l'innno e noi a cantare con amore patriotic le parlole:"Va pensiero sul'ali dorate. Va ti posa sui clivi e sui collli........".

Come al solito la commozzione ora m'invade.Lascio a voi immagginare il ressto.

Aggiungo solo Povera la mia Italia non ti è rimasto nulla io come Eri allora.

domenica 6 marzo 2011

L'Autoritratto



Uomo compassionevole

Mi sa che l'italiano era Napoletano

Un italiano entra in una banca di New York e chiede di


parlare con un impiegato addetto ai prestiti. Dice di doversi recare in Italia

per un mese e che ha bisogno di un prestito di 5.000 dollari. Il funzionario

ovviamente gli comunica che la banca richiede alcune

forme di garanzia per concedere un prestito. Così l'italiano ha tirato fuori le

chiavi di una Ferrari. La macchina era parcheggiata in strada di fronte alla

banca. L'italiano consegna anche il libretto di circolazione e i documenti

dell'assicurazione.

Il funzionario accetta di ricevere l'auto come garanzia collaterale del

prestito. Il presidente della banca e i suoi funzionari si fanno quattro risate

alle spalle di un italiano che utilizza una Ferrari da 250 mila dollari come

garanzia di un prestito di 5mila dollari. Un impiegato della banca si mette alla

guida della Ferrari e la parcheggia nel garage

sotterraneo della banca. Due settimane più tardi l'italiano ritorna, restituisce

i 5.000 dollari e paga gli interessi pari a 15 dollari e 41 centesimi. Il solito

funzionario gli chiede: ''Gentile Signore, siamo veramente lieti per averla

avuta come cliente e questa operazione andata molto bene. Però, ci deve scusare:

siamo un po' confusi. Abbiamo assunto

qualche informazione sul suo conto e ci siamo resi conto che lei è un

milionario. Quello che ci chiediamo è perché lei si sia dato la pena di chiedere

un prestito per 5 mila dollari. La risposta dell'italiano è laconica:

''Secondo lei dove posso trovare a New York un posto dove parcheggiare per due

settimane la mia Ferrari per 15 dollari e 41 centesimi e sperare di ritrovarla

al mio ritorno?''

.


venerdì 25 febbraio 2011

Carina

Tra due amici


Tra due amici: "Allora, come e' andata al campo nudisti?
 Ti sei ambientato?".
"Beh, il primo giorno e' stato duro..."

lunedì 21 febbraio 2011

Io madre e figlia

Giovanna Candida
Mamma
Con gli occhi di bimba il tuo
viso ho sognato
Forse tu non sai che penso ora
Penso a molti anni or sono
quando una picola Gianna
tu ninnavi al petto
col cuore pieno d'affetto
Affetto che con parole non si può spiegare
ma solo una mamma può capire
Ancor oggi tornando dal lavoro
m'accorgo di non esser sola
Sento anche se stanca la tua mano vicina
Lo sento perchè ti ho accanto
la Mamma
Giò la tua Mamma
Non so neppure io amore mio come riesca a ricordarmi questi versi scritti tantissimi anni fa quando ancora andavo alle scuole serali.
Deborah amore mio, perdonami se a volte ti faccio soffrire. .Non disperarti per me lo sai he sai che io la trovo sempre la strada per poter rinasere e ricreare. E poi sarebbe barboso e assurdo pretendere di essere tutti uguali,non ti pare?
La tua nonna mi ha insegnato tante cose belle,come amare il prossimo,fare la carità a chi è bisognoso acccudire gli ammalati,a non portar rancore a perdonare coloro che ti hanno fatto del male, ecc ecc  Si si tutto questo me l'ha insegnato fin troppo bene.Ma non è riuscita a cambiare il mio animo bambino.Non è riuscita a farmi smettere di sognare ad occhi ad occhi aperti e d'inventarmi semore favole, forsa sarà per questo che mi sono inventata pittrice, perché nessuno comprendeva le mie esigenze, come quella di raccontare tutto ciò che mi passava per la mente. Dicevano tutti che ero matta, si simpaticamente matta, infatti non mi toccava e non mi tocca quando lo dite.( IOOOOOOOOOOO alla mia mamma non l'ho mai detto e quando mi arrabbiavo con lei piuttosto che dirgli qualcosa di brutto, tipo vaff........ o altro mi mordevo la mano e la mordevo talmete forte che mi passava pure la rabbia, ma lei non mi vedeva) Leggiti la poesia nelle mie note quando avrai tempo. Non è poi non è un gran peccato sognare amore mio. Ed io i piedi per terra non li so tenere Mi è volata la lente a contatto, e non stò scherzando. Sabato 22Aprile 1972
Mamma mia che pancione che ho (mai quanto il tuo nelle tue due gravidanze) ero solo 11 kg in La tua nonnina si beava quando gliela recitavo. Mi mangiava con gli occhi. e qualsiasi cosa dicevo o "Giorgio domani mi porti in ospedale? Zia Mafalda dice che Deborah vuole abbraciare la sua mamma
E così alle 15/00 del 22 Aprile 1972 il tuo papà mi porta in ospedale. Dopo una breve visita,con il ginecologo, mi sono ritrovata in una stanza con 10 e più dottori davanti al mio pancione.Bla Bla bla ,non capivo nulla ero impaurita e Giorgio era fuori; non lo avevano fatto entrareed io non sapevo a chi rivolgere il mio sguardo.Non avevo nessuno dei mei cari che anche solo con uno sguardo avrebbe potuto incoraggiarmi. Ero sola con tutti glieli uomini sconosiuti inamiciati e mascherati. "Dai su portatela in sala travaglio,dobbiamo farla partorire subito" Subitooooooooo.Ma se mancano 15 giorni alla scadenza, perchè questa urgenza? Appena fuori dalla stanza sul lettino d'ospedale,vidi il tuo papà e mi rincuorai , gli dissi subito , vai segui i dottori e chiedi perchè mi devono fare partorire con tutta questa urgenza,io non ho doglie. Ma non tornava più, e io ero sola nella stanza travaglio, sola e non sapevo che fare, cosa pensare.Ma perchè Giorgio non torna continuavo a chierdermi, forse gli hanno detto che cè qualcosa che non va e non ha il coraggio di venirmelo a dire? Mille domande ma tutte senza risposte Arriva la prima flebo.Io che ero timida presi il coraggio e chiedo all'infermiera, cosa fosse quella cosa, e perché la dovevano fare." Dobbiamo farla per farti venire le doglie" e se ne andò Dopo non so quante infermiere e dottori ho visto; arriva il dottore più figo dell'ospedale, ma così bello, ma così bello e gentile che per un attimo mi è sembrato fosse un angelo.Il vestito bianco l'aveva,gli ochi azzurri pure.Sono già morta allora.. pensai tra me e me. Il dottore figo (fino a qualcche anno fa ricordavo ancora il suo nome(RESTRLLI UNA COSA DEL GENERE) si avvicino al mio pancione e con le sue dita entrò verso la porta dove saresti uscita tu."Tutto bene cara ,tranquilla" " Ma dottore perchè mi fate partorire se non ho dolori e non è ora? Perchè le ultime analisi della tue urine non mi piacevano,e per evitare che tuo figlio o tua figlia(a quei tempi non si usava fare l'ecografia e non sapevo se eri maschio o femmina, anche se io ti chiamavo DEBORAH dal primo giorno che ti concepimmo),nasca con qualche problema ho deciso di farti partorire subito per cui tranquilla che non è nulla e tutto andrà bene. ORE O5/DEL 22 Aprile 2010 Amore della mamma ora devi aspettare per sapere il resto perchè mancano parecchie ore e io devo farmi venire le doglie , non posso più scrivere. A dopo amore.
Sento dei dolori strani alla pancia.Cerco di respirare come mi aveva insegnato Gabriella che era incinta pure lei ed aveva una caga della madonna..
E IN EFFETTI I DOLORI RESPIRANDO IN QUEL MODO SI ATTENUANO.Mamma come urlano, ma che gli fanno alla quella povera donna.Io non dicevo manco HAIInfatti chissa perchè NELLA MIA STANZA ogni secondo viene un'infermiera a vedere come stò e a quelle non le cagano e vengono da ne a dirmi. Si mica gridavano quando prendevano.................E io riuscivo pure a ridere e mi coccolavano tutte."Se hai bisogno non ti privare di suonare il campanello che arriviamo subito"Miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii basta " Ora conta i minuti e mimmi ogni quanto hai le contrazioni" "Va bene"Sono le 18 Mi attacco alccampanello
che cè mi sono arrivare forte le contrazioni.Ok ok spalcano la porta della sala travaglio attigua alla mia Sono sul lettino con le gambe divaricateIl ginecologo mio (il figacione e ra li)Dammi la e stringimi forte in tanto che spin e spingi forte fino a quando non ce la fai piùgli dico si con un cenno di Capo e come te amore mio non hodetto neppure una volta HAI Stò spingendo amore stai per uscire, tre poco vedrò il tuo dicevo Mi fa risdraiare.Prendi fiato ok
Dammi la mano ancora mi raccomando non tirare indietro il respiro altrimenti torna indietro spingi forte finchè non ti dico basta ok
Spingi spingiiii dai che ce la la fai dai brava brava dai spingi e stringimimi forte quando no ce la fai piufammelo capire con una stretta pi' forte ( cosi' fu)
Rilassati un pò ora alla prossina spinta è fatta.
Non so più cosa sono e cosa mi sta accadendo sono nelle loro mani
Sei pronta
Si feci sempre socchiudendo gli occhi
ORA METTI LE MANI INTORNO AL MIO COLLO NON TI PREOCCUPARE NON MI FARO' MALE
Dai spingi spingi non ti fermare. Spingi dai dia sta uscendo la testoliaaaaaaaaaaaaaaaa dai spingi più che puoi sei bravvissima non ho mi visto partorire con una donna che non dice neppure Be .Vai CI siamoooooooooooooooooo,  E SENTO BLILLLBLBLBLBBLLLB (LA PLACENTA ) e poi ..........................WEW WeW  wew wew wew wew Era la mia Deborah che si era affaccciata alla Vita



Il sole e la nuvola

Il Sole e la Nuvola (Gianni Rodari)
Il sole viaggiava in cielo, allegro e glorioso sul suo carro di fuoco, gettando i suoi raggi in tutte le direzioni, con grande rabbia di una nuvola di umore temporalesco, che borbottava:... Mostra tutto
"Sciupone, mano bucata, butta via, butta via i tuoi raggi, vedrai quanti te ne rimangono".
Nelle vigne ogni acino d'uva che maturava sui tralci rubava un raggio al minuto, o anche due; e non c'era filo d'erba, o ragno, o fiore, o goccia d'acqua, che non si prendesse la sua parte.
"Lascia, lascia che tutti ti derubino: vedrai come ti ringrazieranno, quando non avrai più niente da farti rubare".
Il sole continuava allegramente il suo viaggio, regalando raggi a milioni, a miliardi, senza contarli.
Solo al tramonto contò i raggi che gli rimanevano: e, guarda un po', non gliene mancava nemmeno uno. La nuvola per la sorpresa, si sciolse in grandine.
Il sole si tuffò allora allegramente nel mare.

Amore non egoismo

L'umanità si è ridotta ad essere ciò che è perché tutti siamo ''incapaci di amare noi stessi’’, di darci, e cerchiamo, quindi, nel prossimo ciò di cui necessitiamo ma il prossimo, quel qualunque essere, ha il potere di darci ciò che ci renderà felici per l’eternità? E poi, possiamo delegare al prossimo una responsabilità che non gli appartiene visto che gli unici responsabili di ciò che siamo, facciamo, e viviamo siamo noi stessi? Io, quando sono il prossimo, non voglio la responsabilità di essere gioia o dolore, perché altrimenti dovrei modificare il mio corso di vita per le necessità altrui e non le mie!
Quando il prossimo legittimamente si oppone ad essere lo strumento del benessere altrui allora cerchiamo la soluzione nel defraudare gli altri di ciò che è loro per il proprio beneficio .... aimè, la propria vita, tacciandolo per egoista SE NON CI VUOLE DARE Ciò CHE PENSIAMO CI SPETTI DÌ DIRITTO!
La chiave della vita sta nell’amare se stessi e da lì ogni creazione ... altruismo verso se stessi e di conseguenza verso gli altri ...
Se per me gli altri non sono UNO STRUMENTO DÌ BENESSERE, esisterà vero amore condiviso, gioia e pace interiore, è quando si è incapaci di fare esistere il proprio equilibrio che si cerca nell'altrui vita il nostro senso, defenestrando la loro stabilità arrogandoci il diritto di pretendere che ci diano ciò che siamo incapaci di darci da soli, ... questo non significa amare né se stessi né il nostro prossimo, significa rattoppare la nostra vita trovando un sorriso nel toglierlo a chi lo vive nell'anima.
Molte volte usano o usiamo il ricatto morale per garantirci e garantirsi il benessere interiore e materiale, invocando la generosità, l’amore, e l’altruismo e tacciandoti per egoista se non ottengono ciò che vogliono ma … usare la parola egoismo per garantirci che gli altri ci diano a scanso di loro stessi non è quella una forma di egoismo? Chi faticando cerca, trova e si da il proprio benessere non togliendo nulla agli altri non sta semplicemente dandosi amore? Ma chi vive da parassita sulla generosità degli altri usando il ricatto si sente un essere pieno di amore e generosità?
Crogiolarsi nella propria debolezza per non volersi attivare per la propria salvezza non è amore ma soltanto l’apoteosi dell’essenza egoistica di chi fa uso della parola “amore” per il proprio beneficio e tornaconto personale! Se questo è il senso che stiamo vivendo dell’amore, allora io non amo, ma se amare significa vivere cercando il proprio equilibrio, esistendo e facendo nascere i naturali valori in cui siamo sorti, allora io amo, ed il mio amore inizia da me per me, e da qui per chiunque nella sua completezza condividerà del suo cammino l’essenza, senza vivere negli altri la propria opportunità di vita.
E' un gioco sporco, orrendo, usare gli altri in qualunque modo, ad esempio, quanti iniziano a volare nell’estasi di vibranti ali di amore se il proprio partner gli dice ‘’ io non vivo senza di te’’, oppure ‘’ la mia vita senza te sarebbe un cielo avvolto nelle tenebre’’ vedo già gli occhi ridondanti di amore di chi ascolta in queste parole una dichiarazione, ma questa frase è un atto di violenza! Stabilisce la dipendenza di una persona che fa dell’altro il proprio strumento di vita, ‘’ sei la mia aria’’ oddioooooooooooooooooooooo a me mancherebbe l’aria a sentirmi dire queste frasi, una dichiarazione d’amore è sentire nell’altro un essere che ti da una gioia che si aggiunge a quella che già vive nell’anima ‘’ tu sei la persona che non mi fa sentire usato’’ ‘’ tu sei pennellate di colore nella felicità che sento’’ ‘’ tu rendi la luce ancor più brillante’’ l’amore esiste perché è non perché ti da ciò che senti ti manchi, perché ti mancherà sempre qualche cosa, ed è per questo che si vive poi l’infelicità perenne!
Siate amore! così quando finalmente incontrerete un’anima affine sarà amore e non un reciproco scambio di mutuo soccorso! Ovviamente questo discorso è da proiettare in tutte le situazioni dove esista condivisione, qualsiasi tipo di amore, quindi romantico, amicale, di fede, politico, etc ….
Buone vacanze mondo … vi dono un link, naturalmente è quello che non dovreste provare mai … perché voi siete il vostro tutto e l’altro/a è e sarà sempre e soltanto una stella che brilla con voi per gioire di tutto l’amore che già siete e vivete da voi stessi … http://www.youtube.com/watch?v=EabXbH0NZ6M
Sara Galea
Sara ha detto secondo me delle cose giuste e profonde,sì difficili per chi è abituata a dare se stessa senza limite, senza pernsare al male che fa a se stassa e agli altri, pensando che sia amore invece non lo è
Vogliamo tutti insieme agire davvero in nome dell'Amore?


Quando lei

Quando non stai più con la persona con cui vorresti stare, il pensiero di lei ti entra nella testa nei momenti più impensati. All’improvviso vieni assediato da ricordi e immagini. Succede ogni volta che il presente sembra passare nella tua vita senza degnarti nemmeno di uno sguardo, e allora finisce che vivere negli angoli e nelle pieghe di giorni passati è più bello di ciò che stai vivendo.
F. Volo, Il tempo che vorrei

Femo che

Fabio Turchet
E' già da tempo che mi domando se questa pagina abbia più motivo di esistere. Io e Giò,l'avevamo pensata e creata con un seplicissimo motivo: Non dare limite a ciò che ci passasse per la cavesssa.Unico consiglio:Il buon senso. Benissimo,siamo tutti un pò o tanto incasinati e allora mi viene il dubbio.Ci iscriviamo a gruppi ci danno e chiedono amicizia a ds e a sx,ma quali sono i nostri veri interessi,i numeri o la qualità. Perdonatemi,non ho nessuna intenzione di fare la morale a nessuno,io prima di tutti mi dico:Ma che te ne fai se non gli scrivi mai? A domanda risposta bitte. Ciao a tutti
Secondo me quest è il grupppo èiù bello di facebook e non perchè lo abbiamo creato noi (tu ) E' come avere a portata di mano una valvola di sfogo, sia per i momenti più belli della nostra vita che quelli brutti.
E' come avere una, madre,un sorella e tanti amici a cui confidare le nostre tristezze e gioie,e tante voltei l'intervento di molti può aiutarci a sgarbugliare tanti piccoli nodi, che dali soli faremo tanta più fatica. insomma è un modo di migliorarsi tutti insieme.
COME DIRE:"una mano lava l'altra"

Una vita parallela

Giovanna Candida
Recentemente, un'amica mi ha chiesto un parere, circa alcune incomprensioni nate con il proprio partner in una vita parallela al suo matrimonio.
Da prescindere che non sono un sessuologo in materia, ma faccio ragionare il cervello in alcuni casi, e per farlo, bisogna stare dalla parte neutra, che non si fa condizionare dalle motivazioni che l'indicata presenta.
Senza giudicare e nè indicare, ritengo che se uno sceglie di vivere una vita parallela, credo abbia le sue motivazioni che possono essere di varia natura; dalla insoddisfazione a carattere sessuale alla simpatia, la comprensione e l'affidabilità dei propri sentimenti ad una persona che in quel momento è tutto. Un'altro/a comprende meglio del proprio coniuge.Ma ci possono essere motivi di insopportazione, incompatibilità di carattere, la scoperta che...insomma, la persona cui dividi la vita non era proprio la persona ideale. E mi viene in mente un detto che dice: dopo i confetti...nascono i difetti!Mi piace discutere su questo argomento, dato che ognuno si sceglie una strada. E che sia giusta o no, ripeto, non sta a me giudicare, ma almeno, parliamo di qualcosa di interessante.
Avevo promesso, e quantomeno so di non poter aiutare l'amica, almeno esprimerle un parere dall'ottica della terza persona, poichè ripeto, quando nascono incomprensioni, ognuno di loro vede la sua ragione in proposito. Ma sia lei che lui, i diretti interessati di questa relazione extraconiugale, non possono vedere, perchè...
1° solo loro conoscono i veri motivi della loro relazione e il perchè stanno insieme,
2° Le motivazioni possono essere tante e legate a rapporti esterne dalla loro relazOgnuno, ha le sue motivazioni per interagire secondo il proprio desiderio, ma per trovare una capacità di soluzione, bisogna risalire alla fonte del problema.
Due persone, decidono di piacersi, al di là della loro relazione coniugale o di convivenza, però prima, ognuno stava bene con il proprio partner.
Ognuno era felice a modo suo, poi, non so, e non voglio sapere cosa si interpone nella voglia di cadere nelle braccia di un altro/a e incontrarsi segretamente per di tradire il proprio partner.Ognuno, può motivare la relazione come crede, e può essere un rapporto di coppia ormai scaduto o perso per incompatibilità di carattere, o addirittura per la perdita della stima. Nella peggior ipotesi, anche per un motivo di violenza verbale o fisica. Alcuni, hanno cattive abitudini di dispiegamento di parole, insulti impropri o addirittura azioni lesivi contro la persona.
Ripeto e sottolineo: ognuno costruisce le sue motivazioni per interrompere una relazione o denigrare l'altro e cadere nelle braccia di un intraprendente poichè nell'altro, si trova la diversità, ciò che non si vede e nè si trova nell'abitudinario.
L'altro o l'altra è sempre meraviglioso perchè non è sempre presente come il compagno, e sopratutto sa amare. Ma aspetta a dirlo...!
L'altro, ha sempre qualcosa in più. E' affascinante, dice cose meravigliose e sa corteggiare.
Strano però, che il compagno o la compagna di prima, in anni di convivenza non se ne sia accorto!
Ma si può scegliere di cadere nelle braccia di un altro per diverse stranezze, anche per voglia o desiderio di attrazzione sessuale, e può capitare, che se non ci si concede con il coniuge, con l'altro, ci si dispone con la massima libertà sessuale.Per la donna non esistono i mal di testa e i giorni no.
Per l'uomo, non esiste la stanchezza sessuale.
Tutto fila liscio, sino a quando uno dei due, non pretende l'altro con una certa frequenza.
E allora, cominciano i problemi.
Ma forse, siamo andati un po' più in là.
Ritorniamo di un passo indietro prima, e focalizziamo il fatto che se ad ambedue sta bene questo rapporto occasionale, possono scegliere di... o abbandonare il coniuge, quando i ritmi diventano sfrenati, oppure...decidere di fare una vita parallelaSe abbandona il coniuge, eliminiamo direttamente alcuni punti di vista e abbiamo risolto il problema: i due, vanno a vivere insieme e non se nè parla più.
Ma se vogliono fare una vita parallela, ecco che cominciano i disastri.
La vita parallela non è come il rapporto di coppia in cui si è sempre disponibili perchè si vive assieme; ma è scandita da orari impossibili, frequenze di incontri ad intervalli e addirittura legati ad impegni esterni. Può capitare ad esempio che si concorda un appuntamento clandestino, e che lo si debba rimandare all'ultimo momento per una malattia, una commissione o una soddisfazione del coniuge stesso o un altro motivo legato a questo all'ultimo minuto.
Diciamo la non prevedibilità di fattori esterni.
Quando accadono non hai la sicurezza di esserci all'incontro!
E' bene stabilire sin dall'inizio, che scegliendo con un partner di fare una vita parallela, ci si ricordi di non essere l'escusivo, la persona al quale non si debba fare a meno, ma di essere sempre l'altro e che è sempre secondario a tutto.
L'eterno secondo al quale non puoi garantire l'affidabilità della persona che ami.
Per quanto ti dica che sei l'unico/a che ama, sarai sempre escluso!
Insomma, da parte di entrambi, se si vuol tradire il coniuge, o la persona cui convivi, devi avere la ferma intenzione di mettere al primo posto la tua famiglia e gli eventuali impegni che potranno avvenire con le persone legate ad essa, e infine, la libertà della tua vita parallela.
E' bene capire anche, che fare una vita parallela non si è liberi del tutto, anzi, avvengono libertà impedite e strozzateDunque, quando ci si mette insieme sia per sesso o per un rapporto di coppia e è legati già con un compagno, è bene che entrambi facciano un analisi di questo rapporto parallelo e sulle libertà, e decidono entrambi di mettere nel conto di essere eterni secondi, poichè spesso accade di voler essere e pretendere l'esclusività del coniuge dell'altro.
Si ha l'idea e la ferma convinzione di essere il primo e non il secondo, e se non si parte con questa veduta, diciamo un accordo stabilito dall'inizio, ecco che accadono le rivalse o le stesse incomprensioni che accadono col coniuge.E se accadono, che motivo c'è di continuare la relazione?
Se insomma ciò che non ti piace nel coniuge, sussiste poi nel compagno di una vita parallela, che motivo hai di stare con quest'ultimo? Per impelacarti la vita stessa ed essere nervoso/a, intrattabile allo stesso modo?
Ricorda che la cura miracolosa non esiste, e che il meglio del meglio non c'è!
Se hai già avuto diverbi con il coniuge, li continuerai ad avere anche se lo lasci per metterti insieme a quest'ultimo/a.
La vita di coppia, quella parallela, esige ritmi che non è possibile ottenere in piena libertà, proprio perchè non l'hai questa libertà a meno che non accadono fattori tipo, la morte fisica di uno di essi.
Rifletti allora: nè vale la pena?
Se ti vuoi divertire divertiti, ma quando si parla di vivere assieme, allora metti i paletti e di fermamente al partner: io non lascio quello che ho per avere da te quello che non potrei avere; se vuoi divertirti anche tu è bene, altrimenti...smamma!
Mi piacerebbe sentire il vostro parere.
Anrea Iaia
Giovanna Candida
Stefano risponde così
Stefano Garante 27 settembre alle ore 20.32 Segnala
a volte ne vale la pena. Ti faccio un esempio:
sei lui o lei desidera sesso fatto in un certo modo ma tra di loro non c'è molta armonia? Che si fà si butta tutto all'aria? Si sopporta? si accetta la frustrazione?
Il matrimonio, secondo me è una scelta d'amore complessa. A volte sei fortunato, tutto va bene, sesso, famiglia, armonia, figli, interessi, vacanze, conversazioni. A volte no.
facciamo un esempio, che tutto vada benissimo tranne il sesso, allora io concepirei, la via d'uscita la doppia vita.
Non potrei giudicare, chi cerca di vivere in modo pieno, l'unica vita che ci è concesso di vivere
per il tuo interveto
Giovanna Candida
Antonella ha detto:
Antonella Arena in pieno...io personalmente..non riuscirei ad avere una vita parallela..se ci sono dei problemi..si parla... se non si risolvono..ci sono tante soluzioni...ma una vita parallela no!!!x me è una mancanza di rispetto x se stessi e per il proprio compagno..ciao gio..un bacio
Fabio Turchet
Sopratutto oggi il numero di separazioni è altissimo,quindi non capisco il bisogno,la necessità di vivere una vita parallela,parallela a che? Conosco molte coppie separate e la maggio parte di loro si sono costruite una nuova vita. Una vita più serena,senza falsità e come dice Antonella:mancanza di rispetto. Se la separazione avviene con rispetto,allora ci sono le basi perchè ciò avvenga con buon senso.Ognuno e libero di fare cio che vuole fino a che la cosa non ci tocchi personalmente,allora si,si incomincia a vederla sotto un altro aspetto.Il problema dei soldi e semplicemente egoistico,ci sono tante ex coppie separate in casa,certo non tutte felicemente,anzi sono una rarità da collezione,ma e pur sempre una cosa provvisoria. Insomma soluzioni ci sono e una vita parallela,questa no!!!!!
Giovanni Battista
Bell'argomento! Anche perchè, a mio parere, non vi è soluzione se non quella che ciascuno vive le situazioni a proprio modo, e in questo ci metto tutto, dall'ansia all'etica. Posso solo aggiungere che se si cercano situazioni diverse, un motivo c'è di sicuro e tra questi ci metto l'insicurezza di una vita che può chiudersi a breve o l'esuberanza dell'essere o sentirsi padroni della stessa. In ogni caso io dico in riferimento alla vita "viviamola". ciao a tutti
Fabio Turchet
Si va bhe,ma tu che faresti?
Giovanna Candida
Io sono daccordo con Giovannii. Se si vivono situaazioni del genere, che certamente non deve essere certamente una delle più semplici situazioni, per chi le vive.
Prima o poi una scelta definitiva ci dovrà pur esserci, mettendo fine a ad un rapporto e vivere serenamente l'altro
Ho già vissuto quest'esperienza divorzionadomi e vivere la mia libertà
Giovanna Candida
http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DjhvdZK9CKok&h=102f2

Baraelletta

Giovanna Candida


Un camionista si ferma a dare un passaggio a una suora che fa l'autostop lungo una strada di campagna. La povera suora sale un pò titubante sul camion, pregando dentro di sè. Il camionista, cerca di intavolare una conversazione,chiede alla suora: "Come si chiama, madre?" "Ehm,mi chiama Suor Gertrude. E lei?", chiede timida. "Eh io ho proprio un bel nome. E'il nome di qualcosa che a lei piacerebbe aver in mano in questo momento!", esclama fiero il camionista. La suora tronca lì la conversazione, visibilmente imbarazzata,ma nel frattempo cerca di capire come si chiama l'uomo.Alla fine del viaggio,la suora scende e ringrazia gentilmente il camionista:" Grazie tante signor,signor,signor...Cazzo...". " Ma madre"... - ribatte l'uomo alquanto imbarazzato - ma che ha capito? Io mi chiamo Rosario!"

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Giovanna Candida

HHHAHAHAHHAHAHAH vedete le parolacce non si devono dire

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Fabio Turchet

Minchia,hai ragione Giò.

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Giovanna Candida

MONCHIA SI HO RAGIONE PORCA ZOZZA

MA QUANTR PAROLACCE DICO QUANDO SONO INCAZZATA HAHAHHAH

Enrico Galliani

Fabio Turchet


Gli sbagli e i confini della solidarietà

Messaggero Veneto — 17 ottobre 2010 pagina 05 sezione: PORDENONE



Dice che il lavoro l’ha perso. A pochi mesi dalla pensione i suoi capi l’hanno chiamato e gli hanno detto che era fuori. Va bene, avere il gomito che si alza facilmente non è il massimo, se di lavoro guidi camion: però resta il fatto che gli sarebbero bastati quei pochi mesi ancora. La moglie l’ha lasciato anni fa, e i figli non vogliono più sapere nulla di lui. Va bene, se vuoi tenerti stretti i tuoi cari è meglio se non sputtani parte dei tuoi soldi in macchinette: però resta il fatto che sono pur sempre i figli suoi, quelli. Loro, senza di lui, non ci sarebbero. Sembra una storia che proviene da realtà di degrado e povertà, invece cari amici è proprio Pordenone - Friuli Venezia Giulia - Italia, questa qui. La storia di un uomo buono come il pane che tutti conoscono e che tutti salutano quando incrociano in centro. Probabilmente anche tu che leggi, adesso, sai di chi sto parlando: è uno che potresti essere tu, un domani. Uno di cui tutti sanno la situazione e verso cui tutti fanno finta di niente, se va bene una pacca sulla spalla e tanto imbarazzo. Dorme per strada, adesso, mentre metà delle persone che lo sanno pensa “Gli sta bene, se l’è cercata” e l’altra metà “Gli sta bene, se l’è cercata, speriamo che se la cavi” Questa è la città dove è vietato sbagliare, dove è vietato sentirsi un po’ giù, dove chi mostra le proprie debolezze è uno sfigato mentre chi ostenta forze che non ha è il vincente. Questa è la città dove le questue domenicali si riempiono e dove i compagni di scuola di quarant’anni fa possono anche finire in mezzo a una strada, che tanto io il mio appartamento con riscaldamento ce l’ho. Scusate se non ho scritto le solite cose ironiche e divertenti. Sarà per la prossima volta. Enrico Galiano

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hahhahahhaha

Giovanna Candida


BUONGIORNO!

Quattro suore vanno in paradiso dopo un incidente stradale. Le accoglie San Pietro, che però deve ammonirle per qualche comportamento scorretto avuto durante l'esistenza in vita. "Allora, Suor Germana, vedo qui sul registro che quando avevi 17 anni hai visto di nascosto il pisello del tuo parroco. Se sei pentita, lavati le palpebre nell'Acqua Santa e le porte del Paradiso ti si apriranno per l'eternità!" La suora ubbidisce e viene beatificata. "Tu, invece, Suor Fabiana, vedo che a 20 anni hai toccato il pisello del parroco. Lavati le mani nell'Acqua Santa." La seconda suora ubbidisce ed entra. "E tu invece, suor Gabriella..." A quel punto interviene suor Lucia che dice: "A San Pie', te dispiace se mi sciacquo la bocca prima che Suor Gabriella se faccia il bidé?"



Andrea Iaia

Vanità

Giovanna Candida


Sono fatta cos'

Sono quella che sono Sono fatta così Se ho voglia di ridere Rido come una matta

Amo colui che m'ama Non è colpa mia Se non e sempre quello Per cui faccio follie

Sono quella che sono Sono fatta così Che volete ancora Che volete da me

Son fatta per piacere Non c'è niente da fare Troppo alti i miei tacchi Troppo arcuate le reni

Troppo sodi i miei seni Troppo truccati gli occhi E poi Che ve ne importa a voi Sono fatta così Chi mi vuole son qui Che cosa ve ne importa el mio proprio passato Certo qualcuno ho amato E qualcuno ha amato me Come i giovani che s'amano Sanno semplicemente amare Amare amare...Che vale interrogarmi Sono qui per piacervi E niente può cambiarmi.

J.Prevert







Ebbene sì voglio scoprirmi.Sono molto vanitosa.Amo tutto ciò che luccica,e mi piace indossare,abiti argentati e dorati.I miei colori preferiti sono;il Bianco e il Nero,ultimamente anche il rosso.Sin da piccola mi piaceva guardarmi allo specchio,e capitava che spesso mia Madre mi sorpredeva nella sua camera davanti allo specchio(era gelosa della sua camera ).Un giorno ricordo,che entrò nella stanza e mi trò davanti allo specchio dell'armadio dove io mi rimiravo con le manine dietro la schiena per non sporcare lo specchio." Che fai qui" disse. Ed io " Mamma, non faccio niente niente, mi guardo ciolo allo pecchio per vedere se ciono bella" hahahahhaahahahhah

Questo mi raccontava la mia mamma, quando vedeva che la mia vanita' crescendo aumentava sempre di più.

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Giovanna Candida

chi di voi non e' un po' vanitoso scagli la prima pietra

circa 4 mesi fa · Cancella post

Fabio Turchet

La vanità è sicuramente uno dei difetti più inutili che una persona possa portare con sé: non solo non offre nessun vantaggio pratico (se non una patetica autogratificazione), ma è uno degli ostacoli più grandi alla realizzazione di rapporti umani sinceri e duraturi.

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Giovanna Candida

Non e' vero Fabio , almeno non nel mio caso

Io si ero vanitosa ma quella vanita' che rimaneva solo mia, non e' mai stata esasperata come molte altre donne.

circa 4 mesi fa · Cancella post

Se

Fabio Turchet


SE lei ti dice: lasciati andare,ma sei appeso al cornicione...SE lei ha il reggiseno a balconcino,ma ha le mutande a saracinesca...Se ti sei montato la testa,ma non hai seguito le istruzioni...Se il tuo viso sprigiona una luce,ma è solo perchè hai due dita nella presaSe quando il gioco si fa duro,lei è già andata via....Se il paese va a puttane e tutti sono a casa tua....Allora,sei uno di noi.. ‌

circa 4 mesi fa · Segna come irrilevante · Segnala ·

La storia di un barattolo

La storia del Barattolo Elimina argomento

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(Leggetela è molto bella)

Un professore, davanti alla sua classe di filosofia, senza dire parola, prende un barattolo grande e vuoto di maionese e procede a riempirlo con delle palle da golf. Dopo chiede agli studenti se il barattolo è pieno. Gli studenti sono d’accordo e dicono di si. Allora il professore prende una scatola piena di palline di vetro e la versa dentro il barattolo di maionese. Le palline di vetro riempiono gli spazi vuoti tra le palle da golf. Il professore chiede di nuovo agli studenti se il barattolo è pieno e loro rispondono di nuovo di si.

Il professore prende una scatola di sabbia e la versa dentro il barattolo. Ovviamente la sabbia riempie tutti gli spazi vuoti e il professore chiede ancora se il barattolo è pieno. Anche questa volta gli studenti rispondono con un si unanime. Il professore velocemente aggiunge due tazze di caffé al contenuto del barattolo ed effettivamente riempie tutti gli spazi vuoti tra la sabbia. Allora gli studenti si mettono a ridere. Quando la risata finisce il professore dice: “Voglio che vi rendiate conto che questo barattolo rappresenta la vita…Le palle da golf sono le cose importanti come la famiglia, i figli, la salute, gli amici, l’amore, le cose che ci appassionano. Sono cose che, anche se perdessimo tutto e ci restassero solo quelle, le nostre vite sarebbero ancora piene. Le palline di vetro sono le altre cose che ci importano, come il lavoro, la casa, la macchina, ecc. La sabbia è tutto il resto: le piccole cose. Se prima di tutto mettessimo nel barattolo la sabbia, non ci sarebbe posto per le palline di vetro né per le palle da golf. La stessa cosa succede con la vita. Se utilizziamo tutto il nostro tempo ed energia nelle cose piccole, non avremo mai spazio per le cose realmente importanti. Fai attenzione alle cose che sono cruciali per la tua felicità: gioca con i tuoi figli, prenditi il tempo per andare dal medico, vai con il tuo partner a cena, pratica il tuo sport o hobby preferito. Ci sarà sempre tempo per pulire casa, per tagliare le erbacce, per riparare le piccole cose… Occupati prima delle palline da golf, delle cose che realmente ti importano. Stabilisci le tue priorità: il resto è solo sabbia”. Uno degli studenti alza la mano e chiede cosa rappresenti il caffè. Il professore sorride e dice: “Sono contento che tu mi faccia questa domanda. E’ solo per dimostrarvi che non importa quanto occupata possa sembrare la vostra vita, c’è sempre posto per un paio di tazze di caffé con un amico!”.

Sergio Maffucci

circa 4 mesi fa · Cancella post

La politica ci spia

Notizia tratta dal Web.
La Polizia italiana è la prima in Europa a disporre di un accesso privilegiato ai contenuti di Facebook. I quattrocento agenti della direzione investigativa della Polizia postale e delle comunicazioni potranno sbirciare e registrare i quasi 17 milioni di profili italiani. Lo scrive L’Espresso in edicola domani. L’Italia è il primo paese europeo, aggiunge il settimanale, ad aver stipulato un accordo con il social network per consentire alla polizia "di attivare una serie infinita di controlli sulle pagine del social network, senza dover presentare una richiesta alla magistratura e attendere i tempi necessari per una rogatoria internazionale".
L'Espresso rivela che l’accordo con Facebook è stato firmato due settimane fa dai funzionari italiani che sono andati a Palo Alto perché, scrive il magazine, "la tempestività di intervento è fondamentale per reprimere certi reati che proprio per la velocità di diffusione su internet evolvono in tempo reale".
"Ma siamo certi – si chiede l’Espresso – che tutto ciò avverrà nel rispetto della nostra privacy?". "In realtà – scrive Giorgio Florian - ormai da un paio d’anni, gli sceriffi italiani cavalcano sulle praterie di bit. Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza e persino i vigili urbani scandagliano le comunità di Internet per ricavare informazioni sensibili, ricostruire la loro rete di relazioni, confermare o smentire alibi e incriminare gli autori di reati".
"Sempre più persone conducono in Rete una vita parallela e questo spiega perché alle indagini tradizionali da tempo si affianchino pedinamenti virtuali. Con la differenza che proprio per l’enorme potenzialità del Web e per la facilità con cui si viola riservatezza altrui è molto facile finire nel mirino dei cybercop: non è necessario macchiarsi di reati ma basta aver concesso l’amicizia a qualcuno che graviti in ambienti interessanti per le forze dell’ordine".
Secondo il settimanale l'accordo consente di avere una "corsia preferenziale" per contrastare la "lotta alla pedopornografia, al phishing e alle truffe telematiche, ma anche per evitare inconvenienti ai personaggi pubblici i cui profili vengono creati a loro insaputa".
Un'intesa, dunque, che "consegna alle forze dell’ordine il passepartout per aprire le porte delle nostre case virtuali senza che sia necessaria l’autorizzazione di un pubblico ministero".



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Gioia di un sorriso

lA GIOIA DI UN SORRISOElimina argomento

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Magia di un sorriso



Un bambino voleva conoscere Dio.Sapeva che era un lungo viaggio arrivare dove abita Dio,ed è per questo che un giorno mise dentro il suo cestino dei dolci,marmellata e bibite e cominciò la sua ricerca.

Dopo aver camminato per trecento metri circa,vide una donna anziana seduta su una panchina nel parco.Era sola e stava osservando alcune colombe.Il bambino le si sedette vicino e aprì il cestino.Stava per bere una bibita quando gli sembrò che la vecchietta avesse fame,ed allora le offrì un dolce. La vecchietta riconoscente lo accettò e sorrise al bambino.Il suo sorriso era molto bello,tanto bello che il bambino le offrì un altro dolce per vedere di nuovo quel sorriso.

Il bambino era incantato!Si fermò molto tempo mangiando e sorridendo,senza che nessuno dei due dicesse una parola.Al tramonto il bambino stanco,si alzò per andarsene,però prima si volse indietro,corse verso la vecchietta e l’abbracciò.

Ella,dopo averlo abbracciato,gli dette il più bel sorriso della sua vita.

Quando il bambino arrivò a casa,la mamma fu sorpresa di vedere il suo viso pieno di felicità,e gli chiese:“Figlio, cos’hai fatto che sei tanto felice?”. Il bambino rispose: “Oggi ho fatto colazione con Dio!” e prima che la mamma gli dicesse qualcosa disse: “….e sai?Ha il sorriso più bello che abbia mai visto!”.

Anche la vecchietta arrivò a casa raggiante di felicità. Suo figlio restò sorpreso per l’espressione di pace stampata sul volto e le domandò: “Mamma, cosa hai fatto oggi che ti ha reso tanto felice?”. E la vecchietta rispose: “Oggi ho fatto colazione con Dio, nel parco!”. E prima che suo figlio rispondesse aggiunse: “…. e sai?E’ più giovane di quel che pensavo!”.





Dolce la mia donna

Fabio Turchet
Quando ti ho incontrata non hai detto una parola, mi sembravi timida invece avevi mal di gola,come ti è passato hai cominciato con i tuoi sermoni,ora parli sempre,mi trituri....
Sei affettuosa come un pit-bull con le prede,chiara ed obbiettiva come il TG di Emilio Fede,hai la fantasia di una colonna di granito,sei esuberante come un bradipo intontito.
EPPURE AMORE MIO IO TI AMO
E POI PER SEMPRE TI AMERO'.
Mi dicevi che per me avresti fatto fuoco e fiamme,ma non immaginavo che incendiassi casa mia,non è tanto per il gesto un po volgare e da squadrista,ma la nonna,poverina,era in casa con il callista.
La nonna mi diceva: La tua donna è un tipo strano,è bella e pulita come l'aria di Milano,sembrava vellutata come la pelle delle iguane,dritta e lineare come un casco di banane.
EPPURE AMORE TI AMO.
Sei rassicurante come la presenza di un avvoltoio,dolce e innocente come la lama di un rasoio,tu sei genuina come il vino al metanolo,siamo compatibili come il toro e lo spagnolo.
Mi dicevi che per me avresti messo la mano sul fuoco, ma non immaginavo che la mano era la mia,quella mano che stringevi forte con affetto e che adesso stringi forte forte nel morsetto.
EPPURE TI AMO
E POI PER SEMPRE TI AMERO.




Il proibizionismo nuoce gravemente alla salute



Fabio Turchet

di Alberto Mingardi







“Il fumo uccide”. “Il fumo nuoce gravemente alla salute”. “Fumare fa male alla pelle”. Gli ammonimenti melodrammatici e lugubri (scritti in perfetto stile d’annuncio funerario), che oggi tappezzano il 30% della superficie di un pacchetto di sigarette, sono una testimonianza a tono con la teoria e la prassi del “salutismo”, vestito ideologico che non può mancare nel guardaroba di ogni governo.



Già, “il fumo fa male”: il fumatore lo sa, ne è convinto, se l’è sentito ripetere da ogni pulpito. E non può nemmeno portare questo suo cilicio di vizioso senza che gli sfuggano di mano le ultime briciole di dignità. Che ci stiamo apparecchiando il funerale, il Ministero della Salute esige ci sia ricordato ad ogni “bionda” che accendiamo, col gesto naturale di estrarla dal pacchetto.



E’ una maledizione, un’ossessione. Che abbraccia grossomodo ogni anfratto della vita umana. In Italia, un certo ministro, che di cognome fa rima con un’ espressione arabo-sicula usata di norma per comunicare stupore, s’è messo in mente di razionare le porzioni, di contingentare piatti di pasta e di riso, di arruolare i cuochi dei ristoranti in un esercito specialissimo, la cui missione è tenerci a dieta e, perché no?, farci osservare la regolamentare ora di esercizio fisico al giorno. “I camerieri non sono responsabili dell’obesità dei loro clienti”, si diceva. Ora, almeno, si spera di farne gli eroi della nostra ritrovata magrezza.



La forma fisica ha preso il posto delle grandi narrazioni. Lo Stato del benessere è anche Stato del benessere fisico, e dichiara guerra ai chili di troppo e agli inestetismi con la stessa acribia che ha riservato alla ricchezza, alla proprietà, alle assai inestetiche diseguaglianze sociali.



S’è persa la ragione. Tutto parte, è vero, da un fatto: esistono stili di vita più o meno buoni, e scrivo “buoni” apposta, per evitare ambiguità di sorta. Non ci vuole un genio (né, viceversa, il ministro Sirchia) per capire che scandire lo scivolar via dei minuti a colpi di sigaretta e accendino, o fare di uno spuntino pomeridiano un banchetto di nozze, non aiuta a “star bene”. Ma “star bene” (le virgolette sono d’obbligo) non è detto sia l’obiettivo di tutti, né è detto sia la più nobile delle aspirazioni che ci è posta davanti.

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Giovanna Candida

Secondo me è vero

Piu ci broibiscono delle cose e piu' noi le facciamo. iL FUMO FA MALE : E PERCHE COPNBTINUANUA A FABBRICARE E SPACCIARE SIGARETTE DA OGNI ANGOLO DELLA STRADA?

L'ALCOOL FA MALE: PERCHE' ALLORA CI SONO MIRIADI E MIRIADI DI BAR DOVE SOMMISTRANO ALCOOL E PERCHE' CONTINUANO A PRODURLO?

PER ME SONO UN' MASSA DI IDIOTI TUTTI ANCZI NO NON IDIOTI LO STATO PER ME E' IL MAGGIOR SPACCIATORE CHE CI POSSA ESSERE

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Fallo tu

Giovanna Candida


Se sei arrabbiato con qualcuno, e nessuno dei due fa nulla per sistemare le cose... dai, su, su forza: fallo tu.

Può darsi che oggi questa persona voglia ancora essere tua amica,

e se non fai qualcosa, forse domani potrebbe essere troppo tardi.

Se sei innamorato di qualcuno, però questa persona non lo sa...dai diglielo.

Magari oggi anche questa persona è innamorata di te,

se non glielo dici oggi, può darsi che domani sia troppo tardi.

Se muori dalla voglia di dare un bacio a qualcuno... che aspetti? Daglielo.

Forse, anche questa persona vorrebbe avere un tuo bacio,

e se non glielo dai oggi, può darsi che domani sia troppo tardi.

Se ami ancora una persona che credi ti abbia dimenticato... diglielo.

Forse questa persona ha sempre continuato ad amarti in silenzio,

e se non glielo dici oggi, forse domani sarà troppo tardi.

Se hai bisogno dell'abbraccio di un amico... chiediglielo.

Magari lui ne ha bisogno ancora più di te, e se non glielo chiedi oggi, forse domani sarà troppo tardi.

Se hai degli amici che apprezzi veramente... diglielo.

Forse anche loro ti apprezzano, e se lasci che se ne vadano, o che si allontanino da te, forse domani sarà troppo tardi.

Se vuoi bene ai tuoi, e non hai mai avuto l'opportunità di dimostrarglielo...fallo adesso, non aspettare domani.

Oggi sono lì con te, e puoi ancora dimostrarglielo, ma se se ne andassero... domani potrebbe essere davvero troppo tardi.Vivere la vita è un compito un pò difficile, d'accordo, ma è troppo facile lasciarla scivolare sulle nostre coscienze. La vita è il presente, è l'OGGI, è ADESSO. Il "domani", invece, è il...FORSE.

Il domani non potrebbe esserci più.





Un abbraccio col cuore, che tu possa essere felice in questo Santo Natale che si avvicina e che assieme ai tuoi cari la magia dell'amore possa avvolgervi e donarvi tutta la serenità di cui ognuno di noi in questi tempi così duri ha bisogno.. Giusy.

Giusy Cangemi





http://www.youtube.com/watch?v=Ccnx8D01uRc



circa 3 mesi fa · Cancella post

Giovanna Candida

Edo Elestorieappese 05 dicembre alle ore 21.24 Segnala

Appena fatto questo Passo... ed il Risultato è stato stupefacente... lo abbiamo fatto in contemporanea il contatto dopo 4 mesi di sospensione... Wow... forse a volte bisogna che maturi un qualcosa in noi per appianare divergenze...

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Giovanna Candida

Lucio Covelli 05 dicembre alle ore 23.12 Segnala

Molto attuale,bella nella sua semplicita'.Ma la chiusura mi fa ammirare la spiegazione della VITA.La vita è il presente,è L'OGGI,E' ADESSO."il domani",invece,è il FORSE.iL domani non potrebbe esserci piu'.Noi percorriamo una strada che si puo' interrompere in ogni momento,viviamola al meglio mentre la percorriamo

ciak che ridum un pu'

Un bambino scrive a babbo natale:x natale vorrei un fratellino..lui risponde:tu fammi trovare tua mamma sotto l'albero e vediamo che si pu fare!
Fabio Turchet
bellissima Fabio


Baraelletta

Giovanna Candida


Barzelletta



Ci siamo mai sentiti in colpa per aver guardato le persone della nostra

età ed aver pensato: "non posso sembrare così vecchio????"

se si, questa storiella ci riguarda:



Ero seduta in sala d´attesa per il mio primo appuntamento con un nuovo

dentista, quando ho notato che il suo diploma era affisso al muro.



C'era scritto il suo cognome, e improvvisamente mi sono ricordata di un

gran ragazzone moro che portava quello stesso cognome. Era nella mia

classe di liceo 20 anni prima, e mi sono chiesta se poteva essere lo

stesso ragazzo per il quale avevo "sbavato" all´epoca.



Quando sono entrata nello studio, ho immediatamente allontanato questo

pensiero: quell'uomo brizzolato, stempiato e con il viso segnato da

profonde rughe era troppo vecchio per essere stato il mio amore segreto...



Dopo avermi visitato, gli ho chiesto se aveva studiato al tale Liceo.

'Si', mi ha risposto.

'Quando si è diplomato?', gli ho chiesto.

'Nel 1974. Perché questa domanda?', rispose.

'Allora era nella mia classe', ho esclamato!

E allora questo orribile vecchio, piccolo, stronzo e figlio di puttana mi

ha chiesto:

'Lei era professoressa di cosa?'...

Un amore felice. E' normale? E' serio? E' utile?
Che se ne fa il mondo di due esseri che non vedono il mondo?

Innalzati l'uno verso l'altro senza alcun merito,

i primi venuti tra un milione, ma convinti che doveva

andare così in premio di che? Di nulla;

la luce giunge da nessun luogo perché proprio su questi, e non su altri?

Ciò offende la giustizia? Sì.

Ciò infrange i principi accumulati con cura?

Butta giù la morale dal piedistallo? Sì, infrange e butta giù.

Guardate i due felici:

se almeno dissimulassero un po',

si fingessero depressi, confortando così gli amici!

Sentite come ridono è un insulto.

In che lingua parlano comprendibile all'apparenza.

E tutte quelle loro cerimonie, smancerie, quei bizzarri

doveri reciproci che si inventano sembra un complotto alle spalle dell'umanità!

E' difficile immaginare dove si andrebbe a finire se il loro esempio fosse imitabile.

Su cosa potrebbero contare religioni, poesie, di che ci si ricorderebbe, a che si rinuncerebbe, chi vorrebbe più restare nel cerchio?

Un amore felice. Ma e' necessario?

Il tatto e la ragione impongono di tacerne come d'uno scandalo nelle altre sfere della Vita.

Magnifici pargoli nascono senza il suo aiuto.

Mai e poi mai riuscirebbe a popolare la terra, capita, in fondo, di rado.

Chi non conosce l'amore felice

dica pure che in nessun luogo esiste l'amore felice.

Con tale fede gli sarà più facile vivere e morire.

Santo



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Giovanna Candida

Lucio Covelli 07 luglio alle ore 20.03

Io morirei felice se nell'istate del trapasso potessi vedere passare in un attimo di luce,tutto lamore dato in questa vita.

circa 8 mesi fa · Cancella post

Ora tocca A LORO E POI?

Nel risponderti, mi baso solo su quanto letto e ritenuto interessante per un eventuale tentativo di spiegazione dei due eventi
Innanzitutto bisognerebbe stabilire se questi eventi siano correlati, ciò aiuterebbe per la definizione della soluzione (soprattutto se gli eventi fossero correlati).
Ma è comunque possibile, per quanto difficilmente credibile, che i due eventi (moria di merli e moria di pesci tamburo) siano due eventi non provocati dalla stessa causa.
In secondo luogo, occorre tenere conto del fatto che i pesci colpiti sono tutti della stessa specie (pesce tamburo) mentre nel fiume in questione si trovano diverse specie.
Questo potrebbe dare una possibile indicazione sulle cause (per esempio definendo eventuali sostanze tossiche per questa particolare specie).
Infine, rilevare se i merli morti (anche qui si tratta di animali della stessa specie ed esattamente di merli "con le ali rosse"), siano appartenuti ad uno stesso stormo (verificando se i merli siano caduti in una area compatibile con questa ipotesi, per esempio). Questo potrebbe spostare la ricerca della causa (per quanto riguarda i merli), verso una causa "meccanica": esplosione, fulmini rari (fulmini globulari?) o evento atmosferico particolare. E ciò darebbe valore all'ipotesi di eventi non correlati.
I due fenomeni sono avvenuti entrambi in Arkansas ma ad una distanza di circa 200 Km l'uno dall'altro (mia sensazione é che questo dia ancora piu' peso all'ipotesi della non-correlazione).
A mio parere, si tratta di un fatto locale, nel senso che non dovrebbe espandersi (per lo meno non oltre il fiume e i bacini che eventualmente alimenta) ...ma è sicuramente preoccupante.
Vorrei concludere scrivendo che nei giorni della moria dei corvi, sono stati segnalati dei tornado nella zona, questi potrebbero aver colpito uno o piu' stormi. L'ipotesi della causa "meccanica" è a mio parere molto probabile.
Per quanto riguarda invece la moria dei pesci, essa ha interessato solo i pesci tamburo e non il resto dell'ecosistema del fiume, dunque la relativa causa è in un certo senso "specifica".
Ho dunque la convinzione che dovrebbero ricercarsi due cause separate e quella relativa all'evento del fiume, dovrebbe essere trattata con priorità, per il maggiore potenziale pericolo che essa, sempre a mio modesto parere, rappresenta.
Un’inchiesta del Senato scoprì nel 1977 che il governo americano aveva infettato centinaia di città con agenti biologici
Una moria di uccelli e pesci nell’Arkansas che ha sollecitato una reazione da parte dei Servizi ambientali degli Stati Uniti, ha destato nei residenti il seguente interrogativo: è possibile che test segreti del governo possano essere responsabili della carneficina?
Circa 2.000 merli e paperi sono morti lungo un’area di un miglio a Bebee, in Arkansas lo scorso venerdì notte . La domenica gli agenti dei servizi ambientali hanno indossato tute speciali e maschere antigas per le operazioni di recupero degli uccelli morti.
Un’area utilizzata dagli uccelli per rifugiarsi non è stata infettata, portando così gli agenti alla conclusione che non possono essere morti per una malattia o vittime di un avvelenamento. Fulmini, fuochi d’artificio, grandinate ad alta quota sono state indicate come le possibili cause.
“Sono stato in Iraq e sono tornato e mai ho visto nulla del genere” ha detto Jeff Drennan, un abitante di Beebe, a Fox16 News la domenica
“I miei bambini giocano qui fuori e mi domando se sono al sicuro” ha aggiunto. “Vanno in giro a raccoglierli [gli uccelli] con tute speciali, maschere e attrezzatura di ogni genere”.
In modo simile, 100.000 pesci sono stati trovati morti nel nordovest dell’Arkansas. “Li hanno trovati su una striscia di 20 miglia tra la diga di Ozark e il ponte della superstrada 109, nella Contea di Franklin” annuncia Today’s THV 11.
Armi elettromagnetiche che possono manipolare artificialmente il clima potrebbero essere le responsabili dell’enorme morìa. È accertato che oltre un decennio fa l’ U.S Military Industrial Complex era a conoscenza ed era direttamente coinvolto nel testare questa tecnologia.
Nel 1997 il Segretario alla Difesa William Cohen dichiarò che “Altri [terroristi] sono impegnati in una sorta di eco-terrorismo in grado di alterare il clima, provocare terremoti ed eruzioni vulcaniche attraverso l’uso di onde elettromagnetiche...Quindi c'è un numero notevole di menti che sono all’opera per trovare il modo di riversare il terrore su altre nazioni... È tutto vero, ecco perché dobbiamo intensificare i nostri sforzi [contro il terrorismo]”.
Il fatto che la malattia o l’avvelenamento siano stati esclusi porta a pensare che dietro la morìa siano coinvolti in qualche modo i test segreti.
Il governo americano è stato ripetutamente scoperto a fare test illegali di armi biologiche sui cieli americani, che hanno mutilato e ucciso non solo animali ma anche umani. La storia dei test biologici del governo include la deliberata infezione di americani con sifilide, malaria e altri agenti batteriologici.Dal 1950 in poi, il governo americano ha deliberatamente condotto test all’aria aperta, irradiando città importanti come San Francisco e New York con Serratia marcescens e Bacillus glogigii. Nel 1955 la CIA ha anche diffuso un batterio estratto dall’arsenale di guerra biologica dell’esercito su Tampa Bay in Florida, con l’obiettivo di testare la sua capacità di infettare popolazioni umane con agenti biologici.
Nel 1966, l’esercito statunitense diffonde il Bacillus subtilis variante niger nella metropolitana di New York. L’inchiesta del Senato del 1977 sulla Health and Scientific Research confermò che 239 aree popolate erano state contaminate biologicamente tra il 1949 e il 1969, incluse San Francisco, Washington D.C., Key West, Panama City, Minneapolis e St. Louis.
Nell’agosto del 1994 gli abitanti nell’area di Oakville nello stato di Washington segnalarono che piccole forme gelatinose piovevano dal cielo e nel 1977 gli abitanti nell’area di Everett, sempre in Washington segnalavano un fenomeno simile. Turchet 08 gennaio alle ore 14.49 Segnala
Un’inchiesta del Senato scoprì nel 1977 che il governo americano aveva infettato centinaia di città con agenti biologici
Una moria di uccelli e pesci nell’Arkansas che ha sollecitato una reazione da parte dei Servizi ambientali degli Stati Uniti, ha destato nei residenti il seguente interrogativo: è possibile che test segreti del governo possano essere responsabili della carneficina?Posso solo fare un ipotesi


Pesci e uccelli, in particolare i merli hanno in comune il fatto di essere insettivori, probabilmente si nutrono uno delle larve e l'altro dell' insetto formato.

Possono aver ingerito delle tossine prodotte dall' inquinamento industriale ( PCB mercurio Arsenico) che si sono accumulate nell' organismo fino a ra...ggiungere un livello tale da non uccidere ma debilitare gli animali

Ho guardato un grafico delle temperatura della zona dell' ultimo mese c'e stato un periodo relativamente caldo ed umido fino al 28 dicembre con un brusco abbassamento fino a -18 intorno allla fine di dicembre.

Questo brusco abbassamento di temperatura combinato con un organismo debilitato potrebbe aver causato due morie simultanee.



Sarebbe l'ipotesi da cui partirei, Ma bisognerebbe avere qualche informazione in piu' per dire qualcosa di sensato

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Giovanna Candida si amo' ma cazzarola perche' non stanno attenti sti stronzi e scusa ma o devo dire come a noi ci fanno un sacco di multe per una cosa o l'altra e lorooooooooooooooooooooooo e a lorooooooooooooooooooooooooooo che ci fanno morire che gl...i fanno li fanno smettere di fare sperimenti ecc ecc

Se no erro cè anche la notizia di acqua da bere inquininata dove hanno trovato mercurio e arsenico

quindi fuori il colpevole e che corrano ai rimedi

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