lunedì 21 febbraio 2011

Una vita parallela

Giovanna Candida
Recentemente, un'amica mi ha chiesto un parere, circa alcune incomprensioni nate con il proprio partner in una vita parallela al suo matrimonio.
Da prescindere che non sono un sessuologo in materia, ma faccio ragionare il cervello in alcuni casi, e per farlo, bisogna stare dalla parte neutra, che non si fa condizionare dalle motivazioni che l'indicata presenta.
Senza giudicare e nè indicare, ritengo che se uno sceglie di vivere una vita parallela, credo abbia le sue motivazioni che possono essere di varia natura; dalla insoddisfazione a carattere sessuale alla simpatia, la comprensione e l'affidabilità dei propri sentimenti ad una persona che in quel momento è tutto. Un'altro/a comprende meglio del proprio coniuge.Ma ci possono essere motivi di insopportazione, incompatibilità di carattere, la scoperta che...insomma, la persona cui dividi la vita non era proprio la persona ideale. E mi viene in mente un detto che dice: dopo i confetti...nascono i difetti!Mi piace discutere su questo argomento, dato che ognuno si sceglie una strada. E che sia giusta o no, ripeto, non sta a me giudicare, ma almeno, parliamo di qualcosa di interessante.
Avevo promesso, e quantomeno so di non poter aiutare l'amica, almeno esprimerle un parere dall'ottica della terza persona, poichè ripeto, quando nascono incomprensioni, ognuno di loro vede la sua ragione in proposito. Ma sia lei che lui, i diretti interessati di questa relazione extraconiugale, non possono vedere, perchè...
1° solo loro conoscono i veri motivi della loro relazione e il perchè stanno insieme,
2° Le motivazioni possono essere tante e legate a rapporti esterne dalla loro relazOgnuno, ha le sue motivazioni per interagire secondo il proprio desiderio, ma per trovare una capacità di soluzione, bisogna risalire alla fonte del problema.
Due persone, decidono di piacersi, al di là della loro relazione coniugale o di convivenza, però prima, ognuno stava bene con il proprio partner.
Ognuno era felice a modo suo, poi, non so, e non voglio sapere cosa si interpone nella voglia di cadere nelle braccia di un altro/a e incontrarsi segretamente per di tradire il proprio partner.Ognuno, può motivare la relazione come crede, e può essere un rapporto di coppia ormai scaduto o perso per incompatibilità di carattere, o addirittura per la perdita della stima. Nella peggior ipotesi, anche per un motivo di violenza verbale o fisica. Alcuni, hanno cattive abitudini di dispiegamento di parole, insulti impropri o addirittura azioni lesivi contro la persona.
Ripeto e sottolineo: ognuno costruisce le sue motivazioni per interrompere una relazione o denigrare l'altro e cadere nelle braccia di un intraprendente poichè nell'altro, si trova la diversità, ciò che non si vede e nè si trova nell'abitudinario.
L'altro o l'altra è sempre meraviglioso perchè non è sempre presente come il compagno, e sopratutto sa amare. Ma aspetta a dirlo...!
L'altro, ha sempre qualcosa in più. E' affascinante, dice cose meravigliose e sa corteggiare.
Strano però, che il compagno o la compagna di prima, in anni di convivenza non se ne sia accorto!
Ma si può scegliere di cadere nelle braccia di un altro per diverse stranezze, anche per voglia o desiderio di attrazzione sessuale, e può capitare, che se non ci si concede con il coniuge, con l'altro, ci si dispone con la massima libertà sessuale.Per la donna non esistono i mal di testa e i giorni no.
Per l'uomo, non esiste la stanchezza sessuale.
Tutto fila liscio, sino a quando uno dei due, non pretende l'altro con una certa frequenza.
E allora, cominciano i problemi.
Ma forse, siamo andati un po' più in là.
Ritorniamo di un passo indietro prima, e focalizziamo il fatto che se ad ambedue sta bene questo rapporto occasionale, possono scegliere di... o abbandonare il coniuge, quando i ritmi diventano sfrenati, oppure...decidere di fare una vita parallelaSe abbandona il coniuge, eliminiamo direttamente alcuni punti di vista e abbiamo risolto il problema: i due, vanno a vivere insieme e non se nè parla più.
Ma se vogliono fare una vita parallela, ecco che cominciano i disastri.
La vita parallela non è come il rapporto di coppia in cui si è sempre disponibili perchè si vive assieme; ma è scandita da orari impossibili, frequenze di incontri ad intervalli e addirittura legati ad impegni esterni. Può capitare ad esempio che si concorda un appuntamento clandestino, e che lo si debba rimandare all'ultimo momento per una malattia, una commissione o una soddisfazione del coniuge stesso o un altro motivo legato a questo all'ultimo minuto.
Diciamo la non prevedibilità di fattori esterni.
Quando accadono non hai la sicurezza di esserci all'incontro!
E' bene stabilire sin dall'inizio, che scegliendo con un partner di fare una vita parallela, ci si ricordi di non essere l'escusivo, la persona al quale non si debba fare a meno, ma di essere sempre l'altro e che è sempre secondario a tutto.
L'eterno secondo al quale non puoi garantire l'affidabilità della persona che ami.
Per quanto ti dica che sei l'unico/a che ama, sarai sempre escluso!
Insomma, da parte di entrambi, se si vuol tradire il coniuge, o la persona cui convivi, devi avere la ferma intenzione di mettere al primo posto la tua famiglia e gli eventuali impegni che potranno avvenire con le persone legate ad essa, e infine, la libertà della tua vita parallela.
E' bene capire anche, che fare una vita parallela non si è liberi del tutto, anzi, avvengono libertà impedite e strozzateDunque, quando ci si mette insieme sia per sesso o per un rapporto di coppia e è legati già con un compagno, è bene che entrambi facciano un analisi di questo rapporto parallelo e sulle libertà, e decidono entrambi di mettere nel conto di essere eterni secondi, poichè spesso accade di voler essere e pretendere l'esclusività del coniuge dell'altro.
Si ha l'idea e la ferma convinzione di essere il primo e non il secondo, e se non si parte con questa veduta, diciamo un accordo stabilito dall'inizio, ecco che accadono le rivalse o le stesse incomprensioni che accadono col coniuge.E se accadono, che motivo c'è di continuare la relazione?
Se insomma ciò che non ti piace nel coniuge, sussiste poi nel compagno di una vita parallela, che motivo hai di stare con quest'ultimo? Per impelacarti la vita stessa ed essere nervoso/a, intrattabile allo stesso modo?
Ricorda che la cura miracolosa non esiste, e che il meglio del meglio non c'è!
Se hai già avuto diverbi con il coniuge, li continuerai ad avere anche se lo lasci per metterti insieme a quest'ultimo/a.
La vita di coppia, quella parallela, esige ritmi che non è possibile ottenere in piena libertà, proprio perchè non l'hai questa libertà a meno che non accadono fattori tipo, la morte fisica di uno di essi.
Rifletti allora: nè vale la pena?
Se ti vuoi divertire divertiti, ma quando si parla di vivere assieme, allora metti i paletti e di fermamente al partner: io non lascio quello che ho per avere da te quello che non potrei avere; se vuoi divertirti anche tu è bene, altrimenti...smamma!
Mi piacerebbe sentire il vostro parere.
Anrea Iaia
Giovanna Candida
Stefano risponde così
Stefano Garante 27 settembre alle ore 20.32 Segnala
a volte ne vale la pena. Ti faccio un esempio:
sei lui o lei desidera sesso fatto in un certo modo ma tra di loro non c'è molta armonia? Che si fà si butta tutto all'aria? Si sopporta? si accetta la frustrazione?
Il matrimonio, secondo me è una scelta d'amore complessa. A volte sei fortunato, tutto va bene, sesso, famiglia, armonia, figli, interessi, vacanze, conversazioni. A volte no.
facciamo un esempio, che tutto vada benissimo tranne il sesso, allora io concepirei, la via d'uscita la doppia vita.
Non potrei giudicare, chi cerca di vivere in modo pieno, l'unica vita che ci è concesso di vivere
per il tuo interveto
Giovanna Candida
Antonella ha detto:
Antonella Arena in pieno...io personalmente..non riuscirei ad avere una vita parallela..se ci sono dei problemi..si parla... se non si risolvono..ci sono tante soluzioni...ma una vita parallela no!!!x me è una mancanza di rispetto x se stessi e per il proprio compagno..ciao gio..un bacio
Fabio Turchet
Sopratutto oggi il numero di separazioni è altissimo,quindi non capisco il bisogno,la necessità di vivere una vita parallela,parallela a che? Conosco molte coppie separate e la maggio parte di loro si sono costruite una nuova vita. Una vita più serena,senza falsità e come dice Antonella:mancanza di rispetto. Se la separazione avviene con rispetto,allora ci sono le basi perchè ciò avvenga con buon senso.Ognuno e libero di fare cio che vuole fino a che la cosa non ci tocchi personalmente,allora si,si incomincia a vederla sotto un altro aspetto.Il problema dei soldi e semplicemente egoistico,ci sono tante ex coppie separate in casa,certo non tutte felicemente,anzi sono una rarità da collezione,ma e pur sempre una cosa provvisoria. Insomma soluzioni ci sono e una vita parallela,questa no!!!!!
Giovanni Battista
Bell'argomento! Anche perchè, a mio parere, non vi è soluzione se non quella che ciascuno vive le situazioni a proprio modo, e in questo ci metto tutto, dall'ansia all'etica. Posso solo aggiungere che se si cercano situazioni diverse, un motivo c'è di sicuro e tra questi ci metto l'insicurezza di una vita che può chiudersi a breve o l'esuberanza dell'essere o sentirsi padroni della stessa. In ogni caso io dico in riferimento alla vita "viviamola". ciao a tutti
Fabio Turchet
Si va bhe,ma tu che faresti?
Giovanna Candida
Io sono daccordo con Giovannii. Se si vivono situaazioni del genere, che certamente non deve essere certamente una delle più semplici situazioni, per chi le vive.
Prima o poi una scelta definitiva ci dovrà pur esserci, mettendo fine a ad un rapporto e vivere serenamente l'altro
Ho già vissuto quest'esperienza divorzionadomi e vivere la mia libertà
Giovanna Candida
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