lunedì 21 febbraio 2011

L'INTOSSICAZIONE

Gianluca Finferlo Regondi

L'intossicazione da veleno quotidiano viene combattuta con forti dosi di presunta poesia paraubana di un fungo giallo itterico di provincia....questo fungo non è allucinogeno per carità...ma si sa, se la poesia è buona, può creare un'altra e ancor + alta dipendenza da cose che si ritengono, sì, obsolete (come l'anima, il cuore, l'amore,il dolore) esse sono cianciose pericolose possono creare una dipendenza da insulina, se questi argomenti vengono trattati in modo mieloso e decadente ...Ora in tutta questa produzione scombinata di endorfine paraletterarie,dicevo possono assumere un'alta pericolosità sulla capacità di giudizio dello scrivente itterico...in quanto esso potrebbe alla fine anche credere a ciò che scrive e sembra stia pensando.
La dipendenza dalla scrittura è un'altra intossicazione...a volte riesce anche a redere inutile l'esistenza stessa del Prozac Valium e "carburi" vari ma occhio Finferli attenti a prendervi troppo sul serio.Il mio saluto
una poesia non dovrebbe mai finire...ed è per questa ragione che se ne scrivono tante...gl'attimi e i momenti si sommano l'un l'altro fino a raccontare una storia ...spesso ..quasi sempre vera per te... ma mai compresa fino in fondo..
"Ciao Gianluca il mio nome è Fabio Turchet,ciò che dici mi piace e lo trovo molto interessante e per certi versi,condivido. Ci sono pero, poesie più vere della vita stessa."
"Sì è vero Fabio.concordo con te.Vi sono molte poesie più vere della vita stessa.Ed è se ci pensi bene lo scopo dell'arte.
Io mi esprimo da scribacchino di sottoborgo, senza alcuna velleità .....
"Scrivere poesie non è difficile, il difficile è viverle". C.Bukowski"





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